Durante la progettazione della nuova collezione Personal Spaces per MD House, i designers degli studi Lievore + Altherr Désile Park, ruga.perissinotto e Sciuto Architetti si sono ritrovati a riflettere sul concetto di spazio abitativo e sulle nuove necessità nel vivere la casa.
In quest’epoca segnata dall’urbanizzazione siamo tutti alla ricerca di spazi da chiamare nostri. Più di metà della popolazione mondiale vive in un contesto urbano, e i numeri sono in costante aumento. La richiesta di alloggi ne ha aumentato il prezzo e il costo della vita è salito in misura inversamente proporzionale ai metri quadri a nostra disposizione. Ma non per questo abbiamo rinunciato alla qualità degli spazi: anzi, abbiamo iniziato a riconoscerne l’importanza, plasmandoli a nostra immagine. E dentro case che oggi più che mai sono i nostri santuari, i luoghi in cui si svolge il rituale della nostra esistenza, siamo stati anche capaci di ripensare gli spazi comuni, condividendoli. Dai giardini alle lavanderie, abbiamo iniziato a chiamare nostro solo ciò che ha valore e ci appartiene davvero – la nostra camera da letto, il nostro salotto.
La casa è il nostro rifugio, il luogo in cui possiamo essere noi stessi, quello in cui viviamo i nostri affetti. È un micro universo pensato e progettato a nostra immagine e in funzione delle nostre esigenze: come non esistono due persone uguali, così non possono esistere nemmeno due case uguali. Anche condividendo gli stessi gusti e lo stesso stile, gli spazi saranno vissuti sempre in un modo totalmente personale: abbiamo più libri o più dischi, preferiamo cucinare per gli amici o invitarli a cena fuori e quando dobbiamo finire di lavorare ci sediamo in salotto o in camera da letto? Le nostre esigenze cambiano e non riusciamo neanche a immaginare quanto cambieranno ancora. Per questo scegliamo spazi fluidi, che possano riunire diverse funzioni: spazi che si adattano a noi, non viceversa.